Nel dicembre 1976 comparve per la prima volta, su questo mensile parrocchiale, un articolo sulla nostra illustre concittadina Eugenia Burzio (1882-1922). Fino a quel momento pochissimi poirinesi erano a conoscenza della vicenda umana ed artistica della cantante lirica. Nel 1982, per il primo centenario della nascita, uscì una monografia a cura di Giorgio Gualerzi ed Edoardo Ferrati, illustri storici e critici musicali. Da allora si sono susseguiti diversi articoli su giornali non solo locali, conferenze, una ristampa monografica del 1999 arricchita da ulteriori autorevoli contributi per il centenario del debutto scenico, l’intitolazione alla Burzio di una via del concentrico cittadino, e le recenti iniziative dell’anno scorso per il centenario della morte, avvenuta a Milano nel 1922.
Non ripercorreremo qui cose già dette e scritte. Riferiamo invece soltanto una notizia che riguarda l’ubicazione della casa che diede i natali ad Eugenia: Via S. Sebastiano 8, come si legge nell’atto di nascita dell’Anagrafe Comunale, dato riportato fin dalle prime notizie di stampa. Sappiamo, dalle ricerche degli storici locali, che le denominazioni delle vie e relative numerazioni delle case sono variate più volte, e finora non si era ancora riusciti ad individuare con sicurezza l’abitazione dei genitori: Maurizio Agostino Burzio, medico chirurgo poirinese, e Luigia M. Margherita Ducato, pianista chierese.
Ora, grazie all’impegno dei nostri soci Luciano Baravalle e Bartolomeo Mosso, è stata finalmente trovata la casa natale corrispondente all’indirizzo di Via S. Sebastiano 8, vigente nel 1882. Si tratta della palazzina dei conti Lunel di Cortemilia, oggi Via XX Settembre 11, acquistata dal Comune nel 1934 per destinarla a sede dell’attuale Stazione dei Carabinieri. L’esatta ubicazione è stata resa possibile, con certezza assoluta, sia dall’esame delle volture catastali, sia dal registro della nuova numerazione delle case stabilita nel 1874. Lo stato sociale della famiglia Burzio-Ducato, appartenente alla media borghesia dell’epoca, poco si sarebbe conciliato con le povere e vetuste case che appaiono nella stessa via sulle fotografie di fine Ottocento. Era comunque in affitto, alla scopo di avere una sistemazione consona al ruolo professionale.
I conti Lunel di Cortemilia erano approdati a Poirino in seguito al matrimonio di Savino Lunel con Enrichetta Santi, figlia del Maggiore Gaspare Santi, benestante e Maire (Sindaco) di Poirino nel periodo imperiale napoleonico, proprietario della casa che sarà poi trasformata dai Cortemilia, presumibilmente tra gli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento, nella palazzina giunta fino a noi. Che conserva ancora, nel timpano triangolare della facciata neoclassica, lo stemma gentilizio del casato.
Clemente Rovere, funzionario regio che a metà Ottocento disegnò alcune vedute del nostro paese, ha lasciato anche un manoscritto inedito conservato a Torino alla Deputazione Subalpina di Storia Patria, dove si legge tra l’altro: “Di privati edifizi in Poirino stanno diverse belle case, fra le quali si distingue principalmente la palazzina dei Lunelli che trovasi lungo la contrada la quale dalla piazza maggiore conduce alla cappella di S. Sebastiano”.