La «Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino», si riferisce al pesce allo stato fresco della specie Tinca tinca nato, allevato e cresciuto negli stagni dell’Altopiano di Poirino che era ed è ancora contraddistinto da un gran numero di piccole e grandi peschiere ricavate spesso nelle vicinanze di abitazioni e borgate.
Il prodotto si caratterizza rispetto alle altre tipologie di Tinca poiché non denota al gusto e all’olfatto il sapore di «fango» o «erba» e le carni sono tenere. Questa peculiarità è direttamente determinata dal tipo di gestione delle peschiere che si distinguono rispetto alle altre perché in esse il fondo melmoso non riesce a formarsi con continuità e la massa d’acqua presenta condizioni estremamente variabili per gran parte della stagione produttiva, impedendo l’instaurarsi delle condizioni favorevoli alla proliferazione delle alghe.
Il collegamento tra i fenomeni geologici, che hanno contraddistinto la formazione dell’Altopiano di Poirino, e la comparsa di specie ittiche permettono di considerare la Tinca tinca una specie autoctona già diffusa o in via di diffusione a partire dal periodo Pleistocene medio- inferiore appartenente all’era Neozoica. La presenza della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino conosciuta ed apprezzata per il suo valore alimentare ed economico è inoltre comprovata da documenti risalenti al XIII secolo che attestano come tra le tante tasse che affliggevano la popolazione rurale di Ceresole d’Alba una imponesse la consegna di quantitativi variabili di tinche.
Su questo argomento si è tenuta la conferenza dal titolo:
“Le peschiere e l’allevamento delle tinche
Nella sala del Consiglio comunale si è tenuta la seconda conferenza organizzata dall’Associazione per il Museo Storico della Comunità di Poirino dedicata alle peschiere e all’allevamento della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino. Il relatore prof. Leonardo AZZI, presidente della Associazione produttori tinca gobba dorata ha intrattenuto il numeroso pubblico con una interessante e dotta illustrazione storica e scientifica sulla monocultura del prelibato pesce che, insieme all’asparago, rappresenta uno dei più rinomati e ricercati prodotti tipici della nostra zona.